La fine di una relazione, che sia matrimoniale o di fatto, porta con sé una serie di questioni da risolvere, specialmente quando ci sono figli coinvolti.
Mentre le procedure legali per il divorzio sono ben note per le coppie sposate, ci sono molte incertezze quando si tratta di separarsi da un partner con cui si conviveva senza essere sposati. In questo articolo, esploreremo le diverse sfaccettature della separazione per le coppie di conviventi, con particolare attenzione alle questioni legate ai figli.
1. Separarsi da un partner con cui si convive:
La separazione tra coppie di conviventi può avvenire senza necessità di intervento legale, a meno che non ci siano questioni particolarmente complesse da risolvere. In caso di proprietà condivise, come una casa o un conto bancario, è necessario trovare un accordo tra le parti o ricorrere all’intervento del Tribunale se non si riesce a trovare una soluzione.
2. Le modalità di separazione se si hanno figli e non si è sposati:
La situazione diventa più complicata quando ci sono figli coinvolti. In assenza di un matrimonio, non esistono procedure standard per sciogliere il legame di fatto tra i genitori, ma è fondamentale regolare le questioni relative ai figli. Queste includono:
Collocamento dei figli: Il genitore presso cui i bambini andranno a vivere dipende da diversi fattori, incluso il loro benessere e, se hanno almeno 12 anni, la loro volontà. Di solito, il genitore collocatario è la madre, ma la decisione finale spetta al giudice.
Affidamento dei figli: L’affidamento può essere condiviso o esclusivo, a seconda delle circostanze. In ogni caso, entrambi i genitori hanno il dovere di prendere decisioni importanti per i figli.
Mantenimento: Il genitore non collocatario è tenuto a versare un assegno di mantenimento mensile per contribuire alle spese dei figli, sia ordinarie che straordinarie.
Assegnazione della casa: La casa in cui la coppia conviveva può essere assegnata al genitore collocatario, anche se è di proprietà dell’ex partner. Questo rimane valido finché i figli non diventano indipendenti economicamente o non perdono il diritto al mantenimento.
In tutte queste questioni, l’obiettivo principale è il benessere dei figli, e qualsiasi decisione presa dovrebbe tenerne conto.
In conclusione, sebbene la separazione per le coppie di conviventi possa essere meno regolamentata rispetto al divorzio, è fondamentale affrontare in modo responsabile e consapevole le questioni legate ai figli e alla divisione dei beni. In caso di difficoltà, è consigliabile ricorrere all’aiuto di professionisti del settore legale per garantire che i migliori interessi dei bambini siano sempre al centro delle decisioni prese.
Avv. Anna Maria Muroni