Hai diritto al mantenimento se non riesci a trovare lavoro?

Quando un matrimonio si conclude, sorgono spesso interrogativi legati alla gestione economica post-separazione o divorzio.

Tra questi, uno dei più frequenti riguarda il diritto al mantenimento per il coniuge che si trova in una condizione di difficoltà economica.

Ma quali sono i requisiti per ottenere l’assegno di mantenimento?

Cosa succede se non riesci a trovare lavoro?

In questo articolo rispondiamo a queste domande, analizzando i criteri di stabilità dalla legge italiana.


1. Cos’è l’assegno di mantenimento?

L’assegno di mantenimento è un contributo economico che uno dei coniugi può essere obbligato a versare all’altro in seguito alla separazione o al divorzio.

  • Scopo principale:
    • Garantire che il coniuge economicamente più debole mantenga un tenore di vita simile a quello avuto durante il matrimonio.
  • Quando viene concesso:
    • In caso di separazione: se il coniuge richiedente non ha mezzi adeguati o non può procurarseli per motivi indipendenti dalla propria volontà.
    • In caso di divorzio: se il coniuge richiedente si trova in uno stato di bisogno e non è economicamente autosufficiente.

2. Requisiti per ottenere il mantenimento

Per avere diritto all’assegno di mantenimento, il coniuge richiedente deve dimostrare:

  • Incapacità economica:
    • Non essere in grado di provvedere autonomamente alle proprie necessità.
  • Condizione di bisogno non imputabile a sé:
    • Ad esempio, difficoltà a trovare lavoro per ragioni di età, salute o per il contesto lavorativo.
  • Contributo dato al matrimonio:
    • Il giudice valuta il ruolo svolto durante il matrimonio, come il supporto economico e la gestione familiare.

3. Non riesci a trovare lavoro: cosa prevede la legge?

Se non riesci a trovare lavoro, la legge prevede che il coniuge economicamente più forte possa essere obbligato a versare il mantenimento, ma solo se dimostri:

  • Effettiva difficoltà a trovare occupazione:
    • L’età avanzata o la mancanza di esperienza lavorativa possono costituire valide ragioni.
  • Impegno nella ricerca di un lavoro:
    • Devi dimostrare di esserti attivamente impegnato nella ricerca, ad esempio:
      • Iscrizione ai centri per l’impiego.
      • Partecipazione a colloqui e invio di curriculum.
      • Tentativi di partecipazione a bandi e concorsi pubblici.
  • Contesto sfavorevole:
    • Se vivi in ​​un’area con elevata tassi di disoccupazione o se appartieni a una fascia d’età poco richiesta dal mercato del lavoro, questo fattore verrà considerato.

4. Durata e revisione dell’assegno di mantenimento

L’assegno di mantenimento non è sempre una misura permanente e può essere soggetto a revisione nel tempo.

  • Quando può essere ridotto o revocato:
    • Se il coniuge beneficiario diventa economicamente indipendente.
    • Se cambiano le condizioni economiche del coniuge obbligato al versamento.
  • Controllo periodico:
    • Il giudice può stabilire verifiche periodiche per accertare eventuali cambiamenti nella condizione economica del richiedente.

5. Obbligo di accettare qualsiasi lavoro

La giurisprudenza italiana ha chiarito che il coniuge richiedente deve adeguarsi al mercato del lavoro, accettando anche impieghi non in linea con la propria formazione o qualifiche, se questo è necessario per diventare economicamente autonomo.


6. Cosa succede se non sei in grado di lavorare?

Se la mancanza di lavoro è legata a motivi di salute o ad altri fattori indipendenti dalla volontà del coniuge richiedente, il diritto al mantenimento diventa ancora più rilevante.

  • Incapacità lavorativa:
    • In caso di problemi di salute o disabilità, il coniuge obbligato potrebbe essere tenuto a garantire un sostegno economico maggiore.

7. Differenze tra separazione e divorzio

  • Separazione:
    • L’assegno di mantenimento mira a garantire il tenore di vita matrimoniale.
  • Divorzio:
    • L’assegno divorzile ha un carattere assistenziale e si basa sull’effettivo stato di bisogno del richiedente.

8. Il ruolo del giudice

Il giudice valuta caso per caso, tenendo conto di:

  • Reddito e patrimonio di entrambi i coniugi.
  • Contributo fornito durante il matrimonio.
  • Età e condizioni di salute del coniuge richiedente.
  • Possibilità di reinserimento nel mercato del lavoro.

Conclusione

Se non riesci a trovare lavoro dopo la separazione o il divorzio, potresti avere diritto al mantenimento, ma è essenziale dimostrare il tuo stato di bisogno e l’impegno nella ricerca di un’occupazione.

La legge italiana tutela il coniuge più debole, ma richiede trasparenza e concretezza nelle richieste.

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Avv. Anna Maria Muroni

 

 

Avv. Anna Maria Muroni